La storia di PARTENOPE

I simbolismi che caratterizzano la vita motociclistica del nostro Club ruotano intorno al Maschio Angioino, eletto con grande effetto emotivo quale nostro marchio indelebile.

Il Castello del Maschio Angioino si colloca nella fascia costiera compresa fra Partenope e Neapolis (capirete la scarsa propensione alla casualità con cui venne scelto il nostro simbolo). Quest'ultima, fondata intorno al 470 a.C., si estende nella parte del centro storico delimitata da via Foria a Nord, c.so Umberto a Sud, via Carbonara ad Est, via Costantinopoli ad Ovest. La fondazione di Parthenope, invece, si deve ai Calcidesi di Cuma e rientra nella politica di espansione di tale città che interessa il golfo di Napoli almeno dalla metà del VII sec. a.C., con la creazione di scali navali. Quindi, già da allora, Parthenope a differenza di Neapolis mostrava forte vocazione al turismo, anche se solo navale, infatti, in quell’epoca, le moto non erano ancora disponibili sul mercato. Il sito è ubicato sul promontorio di Pizzofalcone (zona di ubicazione del Gambrinus, punto consueto di partenza delle nostre escursioni) che ben risponde ai requisiti naturali di un insediamento arcaico. Il porto in origine doveva essere un semplice approdo localizzato nell'ansa costiera ad est di Pizzofalcone nell'area ora occupata da piazza Municipio e piazza Plebiscito (tracciato iniziale di ogni nostra escursione). Ad esso dalla tradizione letteraria vengono connessi la tomba ed il luogo di culto della sirena Parthenope. I dati archeologici relativi a Parthenope sono pochi e frutto di rinvenimenti occasionali. Una necropoli databile dalla metà del VII al IV sec. a.C. è venuta in luce in via Nicotera.  Al percorso viario di collegamento da Neapolis a Parthenope sono connesse le tombe scoperte a piazza Carità, alle vie S. Tommaso d'Aquino, S. Giorgio dei Genovesi, S. Giacomo, G. Verdi, piazza Municipio, palazzo Reale.

La costruzione del CASTELNUOVO, maggiormente noto come “MASCHIO ANGIOINO, iniziò nel 1279, sotto il regno di Carlo I d'Angiò, su progetto dell'architetto francese Pierre de Chaule (che anche noi ringraziamo vivamente). 

Per la sua posizione strategica il nuovo castello rivestì non solo le caratteristiche di una residenza reale, ma anche quelle di una fortezza (come a voler difendere la nostra passione bmwuistica da ogni tipo di insidia esterna). Fin dall'inizio esso venne chiamato "Castrum Novum" per distinguerlo da quelli più antichi dell'Ovo e Capuano.